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Ustica, il muro di gomma che non si riesce ad abbattere.

 

Mi sembra doveroso dedicare un piccolo spazio di questo sito ai familiari ed alle vittime della torbida ed insensata vicenda della strage di Ustica, avvenuta il 27 luglio 1980.

In molti in questi 25 anni hanno descritto le possibili cause della sciagura, il clima politico degli anni '80, gli interessi e le contese nello scacchiere del mediterraneo, sicuramente meglio di quanto potrebbe fare il sottoscritto, ma permettetemi un breve riassunto dei fatti dato che ho molto a cuore questa vicenda.

Il volo Itavia IH870, con 81 persone a bordo, decolla da Bologna alle ore 20.00 del 27/7/80, procede per un breve tratto verso sud, successivamente si dirige verso Firenze, segue l'appennino fino a sud di Roma, poi una linea retta verso Palermo punta raisi. Purtroppo l'aereo non vi atterrerà mai, perchè è inspiegabilmente esploso in volo... bomba? missili? sicuramente la situazione nel tirreno quella sera non era tranquilla.5 giorni di soccorsi portano a galla i corpi di una piccola parte dei presenti, in sette anni vengono ripescati buona parte dei resti della carlinga, delle ali, carrelli timone, derive... un ammasso di lamiere contorte, arrugginite, ma stranamente, manca all'appello la scatola nera.


Circa una ventina di giorni dopo sui monti della Sila, in Calabria lo schianto di un aereo militare, un  Mig 23 con coccarde libiche.

La data dello schianto è dubbia ed il cadavere del pilota è in avanzato stato di decomposizione, sicuramente lo schianto del mig è precedente alla data ufficiale ed alcuni agenti della CIA hanno dichiarato di aver visitato il luogo già alcuni giorni prima. Lungo la rotta che il DC-9 ha percorso si è accertata un'intensa attività volativa francese proveniente dalla Corsica ed americana dalla base siciliana di Sigonella e dalla portaerei Saratoga al largo di Napoli, ma soprattutto caccia italiani che pattugliavano i cieli del paese.

 


Ufficialmente sin dai primi giorni le cause della sciagura sono state attribuite a quattro possibili cause: collisione in volo, guasto, bomba a bordo(forse a causa di un attentato terroristico)e missile esploso sul motore destro.

Scartate subito le prime 2 ipotesi, da anni i periti di parte si scontrano per sostenere l'una o l'altra tesi, ma riflettiamo un secondo su cosa si sa sulla vicenda;

innanzitutto qualcosa avrebbe sfruttato un buco nella sorveglianza radar infilandosi tra i cieli italiani ma a causa di un errore è stato assegnato come friendly, amico, solo in seguito si scoprirà che non si tratta del piccolo aereo da trasporto di proprietà dell'Air malta, solo quando questo dopo la caduta del dc-9 continuerà la sua rotta fino a scomparire dai radar italiani.

 

Tu hai visto qualcosa? Io no, avevo gli occhi chiusi...

La cosa più sconcertante è la mancanza di dati come tabulati derivanti dai nastri dei radar, i nastri stessi, registri del personale(a marsala la pagina del 27 giugno è stata strappata e ricopiata in bella copia sulla successiva, perchè?) ed anche la memoria dei presenti, si sospetta un tremendo caso di amnesia nazionale fulminante. La questione non è da prendere alla leggera, quella gente non è che non sa o non ricorda, gli è stato ordinato di essere completamente all'oscuro dei fatti, probabilmente dallo stato maggiore, forse addirittura dal pentagono, il problema è capirne il motivo, chi stanno coprendo. A chi apparteneva l'aereo che ha sorvolato l'area dello schianto sulla superficie del tirreno per circa un'ora dopo la sciagura? non portava insegne ed aveva il transponder spento.

 

Che ci facevano i libici sulla nostra testa?

Un'altra bella gatta da pelare, appunto, è capire cosa ci facesse quel mig-23 libico sui cieli italiani, la risposta è manutenzione; i mig venivano revisionati in ex-Jugoslavia ed avevano il permesso di sorvolare l'adriatico, ma si è scoperto che sfruttavano anche delle vecchie piste della seconda guerra mondiale in puglia sulle quali venivano riforniti di carburante da persone che venivano pagate segretamente.

Il problema è che all'epoca l'Italia appoggiava in parte la Libia, Gheddafi era nel mirino degli Stati uniti e soprattutto del presidente Carter(un pò meno del fratello), volevano sapere tutto di lui, anche quanti strati aveva la carta igienica che usava, noi invece, vendevamo al colonnello auto fiat ed altri beni in cambio di una sola cosa: l'oro nero. L'italia aveva la moglie americana... e l'amante libica.

 

Bisogna anche dire che i francesi poi così santarelli non lo sono, avevano una portaerei non lontana dall'area rossa, i tracciati radar che vedevano gli aerei apparire dal mare per poi scomparire sul mare ne sono una prova lampante. E gli aerei USA? non dimentichiamoci che in quei giorni un ponte aereo stava portando aerei statunitensi in Egitto per addestrare i piloti di Sadat che avrebbero dovuto combattere contro gli aerei libici.

 

Ma arriviamo al clou della vicenda: il mig schiantatosi sulla Sila è davvero libico?perchè se non lo è cambia tutto.

Secondo Lucca, Miggiano e Purgatori nel libro "ad un passo dalla guerra"si potrebbe trattare di un aereo americano! Bè non è poi così assurdo, gli usa hanno spesso acquistato in maniera indiretta aerei ed elicotteri sovietici di seconda mano, li tengono nelle loro basi aeree come materiale di studio o come aggressor per simulare al meglio il nemico, ma non solo... talvolta vengono usati anche per quelle svariate operazioni sporche che, seppur evitando che i fatti divenissero di dominio pubblico, talvolta hanno fatto scandalo.

A questo punto viene da chiedersi  chi e perchè avrebbe abbattuto il dc-9, c'è da dire che l'aereo che si è accodato è stato per tutto il tempo in una posizione fin troppo favorevole ad un abbattimento, o quanto meno in una posizione che lo rendeva invisibile, l'aereo non identificato ha volato sotto la fusoliera del dc-9 evitando di essere rilevato dai radar e con il sole alle spalle, in questo modo nessuno, sull'aereo da trasporto, si sarebbe accorto della sua presenza.

Ma l'aereo è stato visto comunque, da due piloti di F-104, che hanno segnalato la massima allerta sui cieli toscani.

Purtroppo i due piloti non potranno mai raccontare cos'hanno visto, sono morti in circostanze misteriose su due aermacchi mb 339 delle frecce tricolori a Ramstein nel 1988.

 

Insomma tante, troppe cose da dire, poco tempo ed un mare di interrogativi che, vista l'ora (ormai sono le 6 del mattino) e l'interessamento di chi legge, non ho voglia di sviscerare, l'importante è far riflettere chi ha avuto il coraggio o quanto meno la pazienza di arrivare fin qui su quanto nel giugno del 1980 siamo stati sull'orlo di una crisi internazionale.

 

N.  27, 08, 2006

 

 

Scenario N°2

 

Continuando la mia febbrile ricerca sono venuto a conoscenza di un'altra possibile ricostruzione dei fatti avvenuti la sera del 27 giugno 1980:

innanzitutto bisogna fare una premessa, il capitano Mario Naldini ed il pilota Ivo Nutarelli, i due piloti che stavano sorvolando la toscana, con il loro tf-104 biposto, avrebbero scortato un aereo nella base di grosseto, un'operazione di intercettazione chiamata scramble, l'aereo in seguito sarebbe stato costretto all'atterraggio sull'aeroporto militare del 4° stormo con sede a Grosseto.

Un aviere della base asserisce si tratti di un F-111 aardwark, un bombardiere americano ad ala a geometria variabile. Cosa ci faceva un f-111 nei cieli italiani la sera del 27 giugno? Probabilmente è proprio l'f-111 o più velivoli di quel tipo ad aver volato nelle vicinanze del Dc-9 Itavia e che è stato segnalato con un segnale di massima allerta dai due piloti, il segnale radar dà delle discrepanze, degli sdoppiamenti di segnale, insomma qualcosa volava sicuramente molto vicino all'Itavia IH870. Quel venerdì  sera degli f-111 erano diretti a Grazzanise in puglia, sono stati identificati il centro di controllo di traffico di Milano, ma poco dopo modificano la rotta...verso sud, a Ciampino lo sanno, sono in ascolto.Rimane oscura la ragione di un sorvolo come quello, sappiamo che in quei giorni era in corso uno spostamento di mezzi dagli USA all'Egitto, un ponte aereo, il "proud phantom" ovvero lo spostamento in massa di F-4 phantom americani in Egitto, con rispettivi uomini e strumenti di manutenzione, ma l'aardwark è un bombardiere nucleare, per spostarlo attraverso i cieli di nazioni alleate servono autorizzazioni e se Carter avesse deciso uno spostamento segreto, sia la Libia che l'Iran l'avrebbero saputo.  Eh, già... si trattava di uno smacco non da poco, una vera dimostrazione di potenza militare ai nemici ed alla Russia, piazzare dei bombardieri nucleari in nordafrica, Sadat con il suo ribaltone filoalleato-israeliano faceva proprio gola agli americani con le sue basi. Bisogna anche dire che al colonnello tutto quel movimento sotto al naso non piaceva affatto, è comprensibile, inoltre se avesse saputo che oltre ai phantom c'erano anche dei bombardieri nucleari partiti dalla base inglese di Lakenheat, di sicuro non sarebbe rimasto a guardare senza muover dito. Già, e se lo avesse saputo? se dalla Libia fossero partiti alcuni aerei, forse due mig-23 o un mig-23 ed un mig-25? la missione?abbattere i bombardieri nascosti sotto all'aereo civile.

Forse i due aerei avrebbero potuto lanciare dei missili contro i due aerei, c'è da dire che i missili sono di 2 tipi: a guida radar ed a guida infrarossa, in entrambi i casi se fossero stati lanciati il Dc-9 con i suoi motori o con la sua mole ne avrebbe sicuramente catturato l'attenzione.

Poi in seguito i due aerei libici sarebbero stati abbattuti uno sul tirreno, l'altro in calabria, sopra la sila.

Tutto torna, se si considerano alcune tracce radar, plot,  nel tirreno che scompaiono e riappaiono a grappoli sul tirreno, questo significa una portaerei e se la Saratoga è di rada a Napoli, la Foch è a largo di Tolone, resta la Clemenceau francese. Mentre gli aerei della portaerei americana sono tutti tra Sigonella e Capodichino, insomma avrebbero potuto abbattere i Mig sia aerei americani che francesi dalla portaerei o partiti da Solenzara.

 

Se così fosse allora la situazione era ancor più tesa di quel che si crede...

 

N.  11/09/2006