Stucchi bicomponenti, riempire e costruire
scolpire
un figurino femminile
L'aerografo
Preparazione
di una miniatura
F-104,
step by step
Plastico
museale del carsismo
Un mare di silicone per i diorami
materiali
e tecniche
Ambientazioni per diorami e miniature
Un
modello senza ambientazione appare incompleto, nulla ci impone
forzosamente di crearne una, ma privarlo o renderla minimale rischia
di compromettere un lavoro molto accurato sul soggetto principale.
Per cui non è bene sottovalutarla, specialmente perchè alle mostre
i giudici fanno attenzione anche a questo dettaglio di grande
rilevanza.
Innanzitutto
è bene decidere le dimensioni della base, regolandoci di
conseguenza se il nostro soggetto è:
1)un
aereo: saremo costretti a due sole opzioni, aeroporto o campo
di volo e ponte di una portaerei.
In
questi casi le basi più comuni sono basse, generalmente tavole di
legno (possibilmente multistrato, gli altri tendono a curvarsi a
causa dell'acqua degli acrilici) con una cornice a misura, ma nulla
vi vieta una superficie rialzata su più livelli, buona per mezzi
corazzati, che però ne aumenta l'ingombro, ricordiamoci che un
aereo in 1:72 in media è tra i 15-25 cm di lunghezza, senza contare
un'ambientazione più ampia, (non troppo) altrimenti il soggetto
perde di importanza o si ottiene una sorta di presepe. Se si tratta
di un aeroporto è una operazione piuttosto semplice, in genere le
piste sono composte da lastroni di cemento anziché asfalto(qualche
volta non perfettamente coincidenti, ma leggermente sconnesse),
quindi una base in legno, specialmente se multistrato o mdf sarà
perfetta per una incisione con un cutter affilato o punteruolo ed un
righello come guida.
La
colorazione grigio chiaro del cemento però in genere non è
uniforme, il che renderebbe troppo pulita e irreale la base, ma
presenta anzitutto qualche crepa sui bordi o piccole spaccature,
occhio però a non esagerare!si rischia di invecchiarla ed usurarla
troppo... ed ancora macchie di carburante o olio, depositato sia
dall'attività di preparazione o manutenzione dei velivoli, ma anche
dei mezzi che spesso si trovano nelle basi, oltre alle immancabili
strisciate di copertone che talvolta si trovano a causa di una
frenata brusca, inoltre è giusto non trascurare la segnaletica
orizzontale, ovvero le linee bianche, rosse o gialle sul bordo pista
e nelle aree di parcheggio dei velivoli pronti al decollo.
Ai
lati delle aree di rullaggio vi è sempre del verde, per chi vuole
un lavoro più sbrigativo esiste la possibilità di utilizzare
spugnette per effetti erba a grana molto fine, oltre che della
segatura colorata in verde, ma la resa è piuttosto grossolana ed
antiestetica, suggerisco di utilizzare dell'erba sintetica
(finissimi filamenti della stessa dimensione e di colore verde)
facilmente reperibile nei negozi di modellismo, si posiziona tramite
colla vinilica spalmata sull'area e si rimuovono gli
eccessi con una scrollata con la base a 90° a colla
asciutta, nonostante il colore è comunque una buona idea colorarla
ad aerografo(a pennello si rischia si attaccare i filamenti tra loro
con una resa orribile)anche perchè si rischia di veder trasparire
il colore del legno sottostante. Più toni creando un effetto erba
secca o più rigogliosa spezzano la monotonia e rendono la base più
piacevole e variegata, attenzione come al solito a non strafare,
rischiando di creare un orrendo leopardato verde! Talvolta appare
anche del terreno privo di vegetazione oltre ai ciuffi d'erba,
soprattutto se si tratta di campi di volo provvisori creati durante
la seconda guerra mondiale, in quel caso oltre alla semplice erba
sintetica sarà il caso di utilizzare anche della sabbia fina, ma
essendo una tecnica utilizzata nei diorami con mezzi militari ne
parleremo più avanti in questo articolo.
Unico
appunto, in questo caso, ricordarsi i solchi delle ruote degli aerei
e dei mezzi che si trovavano a passare nel campo di volo se si crea
una superficie in das, inoltre, molto spesso gli alleati
utilizzavano lastre di metallo per
rendere la superficie più piana e stabile (la famosa pista di
Campomarino citata nella storia della nostra regione nella sezione
"chi siamo" era composta così, anzi... in casa di mio
nonno c'è ancora uno di quei lastricati preso in quegli anni).
Molto
meno semplice è una base che riproduce un ponte di una portaerei,
poiché le lastre sono metalliche e sarebbe il caso di ricostruirle
con del plasticard e griglie in fotoincisione, il primo da tagliare
per ottenere un effetto pannelli connessi ed il secondo per
riprodurre le varie griglie o aree antiscivolo che ci sono sul
ponte.
La
colorazione inoltre è molto complessa perchè oltre al tono grigio
scuro che necessita ovviamente invecchiamenti e scrostature è
puntellata di ganci per il bloccaggio degli aerei sul ponte mediante
il carrello.
Più
Semplicemente esistono fogli di carta stampati creati appositamente
per questo scopo (nel caso della foto è un verlinden) ma come ho
già detto, documentazione alla mano e buona manualità di realizza
tutto.
C'è
chi invece, astutamente opta per uno specchi dato che vuole mettere
in risalto anche il dettaglio del fondo dell'aereo, bell'idea se si
è creato un lavoro di superdettaglio degno di nota, ma
obbiettivamente in questo caso non c'è bisogno di incorniciare il
modello con un'ambientazione che valorizza il soggetto in quanto il
soggetto è già "pesante" di suo e tenderebbe a perdere
importanza... E' già in una situazione irrealmente smontata e
quindi non operativa accostato ad una serie di dettagli ulteriori
che lo circondano rischia di perdere l'attenzione di chi lo osserva.
2)
Mezzi militari: In questo caso abbiamo una maggiore
possibilità di movimento, dai terreni sabbiosi agli scenari urbani,
da paesaggi estivi a quelli invernali, insomma qualsiasi cosa la
nostra fantasia ci possa suggerire, a patto che questa ambientazione
sia legata al soggetto o ai soggetti , insomma deve essere
verosimile, oltre a non avere un cromatismo che risulta un pugno
nell'occhio con i toni del modello.
Come
si è già detto, non bisogna eccedere nelle dimensioni del diorama,
se abbiamo un singolo carro armato lungo circa una ventina di
centimetri, non ha senso una base di mezzo metro per lato, si
rischia di appiattire inesorabilmente il lavoro, a meno che non si
vada a ricostruire minuziosamente una città. Ma in questo caso
l'attenzione dello spettatore và inesorabilmente a perdersi e
non si concentra sul modello o sulla scenetta ritratta.
Non
ci sono delle regole che prestabiliscono le dimensioni di una base
bisogna semplicemente agire con buon senso. Anche la presentazione
è importante, se le dimensioni della base e quelle del modello sono
ridotte vale la pena di risaltarle innalzando il tutto di alcuni
centimetri, evitando di esagerare creando un effetto colonna,
inoltre bisogna riempire i volumi, ovvero se abbiamo un carro armato
che non occupa il centro della base lasceremo un'area
inesorabilmente ed antiesteticamente vuota che dovrà essere
riempita con qualche oggetto o da figurini, in caso contrario può
sortire un effetto riempitivo posizionare la torretta con tutta la
lunghezza della canna in diagonale seguendone la forma.
Per
prima cosa è bene osservare il soggetto e deciderne la posizione,
una semplice ambientazione piatta può risultare poco interessante
ma se la scena si sviluppa in più livelli può risultare più
gradevole alla vista.
Per
realizzare il terreno occorre:
1)polistirolo
come riempitivo, dev'essere incollato e possibilmente reso più
solido con l'aiuto di stecchini, è preferibile lo styroform, dei
pannelli isolanti per edilizia, ma in mancanza d'altro quello comune
va ugualmente bene,
2)Das,
non importa il colore e la grana di questa pasta modellabile,
poichè che ne sono vari tipi in commercio, infondo serve a
dare maggiore dettaglio e raccordare i volumi che si sono creati col
polistirolo, inoltre è ottimo per elementi come muretti a secco o
letti di fiumi o qualsiasi altro dettaglio come le impronte di
cingoli o ruote, naturalmente prima di stenderlo è necessario
spalmare della colla vinilica per una maggior solidità.
Se
non è reperibile il das, esistono molte altre marche che producono
prodotti simili.
3)sabbie
e pietrisco di varie grane, già selezionati in bustine in vendita
presso negozi di modellismo a prezzi irrisori, è possibile anche
setacciarne personalmente, ma è un lavoro lungo e noioso, oltre che
inutile.
Ecco
alcuni esempi di sabbie e pietrisco, di varie granulometrie, non è
necessario utilizzarne un solo tipo, ma per ottenere un risultato
più realistico è bene miscelare un pò tutto, non eccedendo con il
materiale più grossolano.
C'è
chi (come me) preferisce posizionarlo con un semplice strato di
colla vinilica e poi lasciar cadere uniformemente la miscela di
sabbie, oppure ch'è chi le mescola insieme a stucco ed acqua (o das
molto diluito in acqua) e posizionando il tutto con una spatola, ma
il terreno appare molto battuto e a tratti spianato.
Se
non la si aggiunge successivamente è bene riempire alcune aree
anche con dell'erba sintetica, è utile in questa fase incollare
anche dei ciuffi di posidonia che si trovano nei negozi di
hobbystica o ancora meglio dei ciuffi di canapa da idraulico, per
realizzare piante più alte, in alternativa o per completare si può
sfruttare qualcosa che abbiamo spesso in casa, rami secchi di
nebbiolina, una pianta che ha dei piccoli fiori bianchi alla fine di
ogni ramo che nel complesso appaiono molto fitti, naturalmente
tagliati uno ad uno lasciando solo qualche germoglio ed
eventualmente incollando foglie di altre piante secche, se lo si
vuole. Tutto ciò con lo scopo di creare erbacce e cespugli in gran
quantità come si troverebbero naturalmente in un campo.
La
fase di colorazione è molto complessa, innanzitutto ripeto che
conviene realizzarla ad aerografo, tentare a pennello un simile
lavoro non promette risultati soddisfacenti.
Innanzitutto
il colore del terreno scurito, preferibilmente un terra d'ombra o
simile dato uniformemente su tutta la superficie non coperta da
piante, è bene ripetere questa operazione girando la base in tutti
e 4 gli angoli evitando così di lasciare aree non colorate.
Successivamente
si tende a schiarire con ocra o beige il tono, stavolta lo spruzzo
proverrà da una sola direzione, marcato, ripetuto, ma dando
l'impressione della direzione del sole, più si schiarisce, più
sono leggere le passate.
Un
lavoro ancora più realistico si ottiene colorando a pennello le
eventuali pietre più voluminose con un grigio chiaro, tipico dei
ciottoli calcarei arrotondati dai letti dei fiumi, ad ogni modo è
bene studiare la geologia del luogo da riprodurre, ad esempio,
rifacendomi alla foto qui a sinistra, l'intera costa dell'adriatico
è composta di arenaria, quindi giallo sabbia, di conseguenza i
terreni sono chiari e polverosi.
Per
colorare l'erba e le piante è necessario uno spruzzo molto preciso,
più strati a schiarire seguendo sempre la direzione data al
terreno, se si colora una parte di terreno non fa nulla infondo se
si sfuma lo stacco non si nota troppo, ma riprendere con un pò di
beige l'erba aiuta a fondere i toni con risultati molto
soddisfacenti.
Estate
vegetazione giallognola, inverno un tono scuro, anche il terreno
cambia, in estate spesso è riarso, polveroso e presenta delle crepe
che si possono creare asciugando il das con un phon(evitando poi di
colmarle col pietrisco),toni scuri e perchè il terreno spesso è
umido e fangoso con pozzanghere... rende bene con del semplice
trasparente acrilico o a smalto dato in più mani se si vuole una
superficie d'acqua stagnante.
Esiste
anche più di una marca che produce polveri finissime di vetro
ottime da impastare con colle viniliche per ottenere un effetto neve
veramente eccezionale, in mancanza c'è la farina fissata a spruzzo
con del trasparente acrilico opaco dato a debita distanza per
evitare di farla volare via, mani abbondanti perchè la farina
possa
assorbirle e solidificare.
L'acqua
è un elemento che conferisce un tocco di realismo eccezionale al
diorama, si può ricreare grazie ad alcune resine trasparenti e
autolivellanti da colata create espressamente per questo scopo, sono
due componenti liquide da miscelate in proporzione base e
catalizzatoreal 60%, che solidificano in alcune ore, però il risultato
finale è troppo piatto e quindi poco attendibile, una colata sulla
superficie di acrilico trasparente lasciato asciugare con un phon
tiepido produrrà delle leggere increspature ben più accettabili.
Gli
edifici sono molto difficili da realizzare, esistono alcuni
produttori che commercializzano in plastica o in resina case
coloniche, muretti a secco o edifici cittadini, ma un pezzo generico
difficilmente si adatterebbe alle nostre necessità, è opportuno
crearlo secondo i propri gusti o con relativa documentazione
fotografica copiando uno preesistente.
In
questo caso ecco l'originale fotografato in un paese in provincia di
Campobasso (a sinistra)e un rudere simile creato per un diorama (a
destra).
Le
tecniche di realizzazione possono essere varie, generalmente si crea
uno stampo a forma di parallelepipedo in gesso ceramico che diverrà
un muro, quindi attenzione allo spessore, una volta secco lo si può
incidere con un punteruolo, realizzando mattoni a vista, lastre, e
qualsiasi ornamento.
In
questo caso avevo bisogno di forme ben precise e quindi ho optato
per sfoglie spesse di das con la forma dei muri, avendo già
ricavato i fori per le finestre e i pochi alloggi per le travi
rimaste in piedi. Il das però si deforma, si crepa e se spesso
tende a far colare l'acqua verso il basso seccando la superficie
opposta, è opportuno girare durante l'essiccazione le
parti create. Una volta asciutte le 4 mura, il solaio del piano
terra, la scalinata e il muro anteriore sono stati lisciati con
cartavetrata inumidita per evitare polveri e poi incollati con
abbondante cianoacrilica tappando e raccordando con altro das le
giunture interne ed esterne.
A
questo punto sono stati incisi i mattoni dove intonaco e cemento
sono venuti via, all'esterno ed all'interno nelle parti visibili.
Colorato il tutto è stata aggiunta la mole di detriti tra
scalinata, primo piano e terreno circostante, in ultimo completa
l'opera la vegetazione che cresce tra le macerie del casolare
abbattuto tempo prima da artiglieria.
3)figurini
e miniature, si tratta di soggetti dipinti interamete a
pennello, spesso da chi l'aerografo non lo usa a meno che non si
lavori su grandissime scale, quindi è bene lavorare con tecniche
elementari come lavaggi e dry brush, di cui parleremo più avanti.
Innanzitutto
le dimensioni, le tipiche basi da figurini in 54mm hanno in media
un'altezza di 4 cm, naturalmente non vi è nessun obbligo di
rispettarle alla lettera, però se troppo basse rischiano di non
slanciare ma sottovalutare un lavoro che di grandi dimensioni
effettivamente non è... al contrario, se troppo alte danno
l'impressione di essere quasi delle colonne. Per questa ragione la
stragrande maggioranza di produttori di basette opta per
quest'altezza.
Allo
stesso modo la larghezza e la profondità hanno una loro logica, in
genere sono di pianta quadrata, tipica per figurini singoli,
raramente rettangolare, buona per soggetti a cavallo, in altri casi
circolare.
Si
parte da un minimo di 3 cm per arrivare anche a 6-7 cornice od
ornamenti esclusi, tutto ciò ha un senso, perchè l'eccessivo
sovradimensionamento rischia di soffocare il nostro figurino, è lui
il protagonista non ciò che lo circonda, percui minimalista è
bello, anche se si vuole utilizzare ambientazioni voluminose come
rocche semidistrutte o muri cittadini.
Non
è necessario qualcosa di particolarmente voluminoso perchè si
attragga l'attenzione, basta anche molto poco, l'importante è che
sia verosimile e non contrasti troppo evidenti con la colorazione
del figurino divenendo innaturale o sgradevole.
Quindi
osservare antiche mura per riprodurne il cromatismo o un terreno ben
dipinto con vegetazione sono un buon passo avanti, lo scopo è
comunque quello di slanciare ed esaltare il nostro lavoro,
l'obbiettivo è far cadere l'occhio dello spettatore dove noi
vogliamo e non sulla base.
Nicola
Acciaro
|