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Un modello senza ambientazione appare incompleto, nulla ci impone forzosamente di crearne una, ma privarlo o renderla minimale rischia di compromettere un lavoro molto accurato sul soggetto principale. Per cui non è bene sottovalutarla, specialmente perchè alle mostre i giudici fanno attenzione anche a questo dettaglio di grande rilevanza.

Innanzitutto è bene decidere le dimensioni della base, regolandoci di conseguenza se il nostro soggetto è:

1)un aereo: saremo costretti a due sole opzioni, aeroporto o campo di volo e ponte di una portaerei.

In questi casi le basi più comuni sono basse, generalmente tavole di legno (possibilmente multistrato, gli altri tendono a curvarsi a causa dell'acqua degli acrilici) con una cornice a misura, ma nulla vi vieta una superficie rialzata su più livelli, buona per mezzi corazzati, che però ne aumenta l'ingombro, ricordiamoci che un aereo in 1:72 in media è tra i 15-25 cm di lunghezza, senza contare un'ambientazione più ampia, (non troppo) altrimenti il soggetto perde di importanza o si ottiene una sorta di presepe. Se si tratta di un aeroporto è una operazione piuttosto semplice, in genere le piste sono composte da lastroni di cemento anziché asfalto(qualche volta non perfettamente coincidenti, ma leggermente sconnesse), quindi una base in legno, specialmente se multistrato o mdf sarà perfetta per una incisione con un cutter affilato o punteruolo ed un righello come guida.

La colorazione grigio chiaro del cemento però in genere non è uniforme, il che renderebbe troppo pulita e irreale la base, ma presenta anzitutto qualche crepa sui bordi o piccole spaccature, occhio però a non esagerare!si rischia di invecchiarla ed usurarla troppo... ed ancora macchie di carburante o olio, depositato sia dall'attività di preparazione o manutenzione dei velivoli, ma anche dei mezzi che spesso si trovano nelle basi, oltre alle immancabili strisciate di copertone che talvolta si trovano a causa di una frenata brusca, inoltre è giusto non trascurare la segnaletica orizzontale, ovvero le linee bianche, rosse o gialle sul bordo pista e nelle aree di parcheggio dei velivoli pronti al decollo.

Ai lati delle aree di rullaggio vi è sempre del verde, per chi vuole un lavoro più sbrigativo esiste la possibilità di utilizzare spugnette per effetti erba a grana molto fine, oltre che della segatura colorata in verde, ma la resa è piuttosto grossolana ed antiestetica, suggerisco di utilizzare dell'erba sintetica (finissimi filamenti della stessa dimensione e di colore verde) facilmente reperibile nei negozi di modellismo, si posiziona tramite colla vinilica spalmata sull'area e si rimuovono gli eccessi   con una scrollata con la base a 90° a colla asciutta, nonostante il colore è comunque una buona idea colorarla ad aerografo(a pennello si rischia si attaccare i filamenti tra loro con una resa orribile)anche perchè si rischia di veder trasparire il colore del legno sottostante. Più toni creando un effetto erba secca o più rigogliosa spezzano la monotonia e rendono la base più piacevole e variegata, attenzione come al solito a non strafare, rischiando di creare un orrendo leopardato verde! Talvolta appare anche del terreno privo di vegetazione oltre ai ciuffi d'erba, soprattutto se si tratta di campi di volo provvisori creati durante la seconda guerra mondiale, in quel caso oltre alla semplice erba sintetica sarà il caso di utilizzare anche della sabbia fina, ma essendo una tecnica utilizzata nei diorami con mezzi militari ne parleremo più avanti in questo articolo.

Unico appunto, in questo caso, ricordarsi i solchi delle ruote degli aerei e dei mezzi che si trovavano a passare nel campo di volo se si crea una superficie in das, inoltre, molto spesso gli alleati utilizzavano lastre di metallo per rendere la superficie più piana e stabile (la famosa pista di Campomarino citata nella storia della nostra regione nella sezione "chi siamo" era composta così, anzi... in casa di mio nonno c'è ancora uno di quei lastricati preso in quegli anni).

Molto meno semplice è una base che riproduce un ponte di una portaerei, poiché le lastre sono metalliche e sarebbe il caso di ricostruirle con del plasticard e griglie in fotoincisione, il primo da tagliare per ottenere un effetto pannelli connessi ed il secondo per riprodurre le varie griglie o aree antiscivolo che ci sono sul ponte.

La colorazione inoltre è molto complessa perchè oltre al tono grigio scuro che necessita ovviamente invecchiamenti e scrostature è puntellata di ganci per il bloccaggio degli aerei sul ponte mediante il carrello.

Più Semplicemente esistono fogli di carta stampati creati appositamente per questo scopo (nel caso della foto è un verlinden) ma come ho già detto, documentazione alla mano e buona manualità di realizza tutto.

C'è chi invece, astutamente opta per uno specchi dato che vuole mettere in risalto anche il dettaglio del fondo dell'aereo, bell'idea se si è creato un lavoro di superdettaglio degno di nota, ma obbiettivamente in questo caso non c'è bisogno di incorniciare il modello con un'ambientazione che valorizza il soggetto in quanto il soggetto è già "pesante" di suo e tenderebbe a perdere importanza... E' già in una situazione irrealmente smontata e quindi non operativa accostato ad una serie di dettagli ulteriori che lo circondano rischia di perdere l'attenzione di chi lo osserva.

 

 

2) Mezzi militari: In questo caso abbiamo una maggiore possibilità di movimento, dai terreni sabbiosi agli scenari urbani, da paesaggi estivi a quelli invernali, insomma qualsiasi cosa la nostra fantasia ci possa suggerire, a patto che questa ambientazione sia legata al soggetto o ai soggetti , insomma deve essere verosimile, oltre a non avere un cromatismo che risulta un pugno nell'occhio con i toni del modello.

Come si è già detto, non bisogna eccedere nelle dimensioni del diorama, se abbiamo un singolo carro armato lungo circa una ventina di centimetri, non ha senso una base di mezzo metro per lato, si rischia di appiattire inesorabilmente il lavoro, a meno che non si vada a ricostruire minuziosamente una città. Ma in questo caso l'attenzione dello spettatore  và inesorabilmente a perdersi e non si concentra sul modello o sulla scenetta ritratta.

Non ci sono delle regole che prestabiliscono le dimensioni di una base bisogna semplicemente agire con buon senso. Anche la presentazione è importante, se le dimensioni della base e quelle del modello sono ridotte vale la pena di risaltarle innalzando il tutto di alcuni centimetri, evitando di esagerare creando un effetto colonna, inoltre bisogna riempire i volumi, ovvero se abbiamo un carro armato che non occupa il centro della base lasceremo un'area inesorabilmente ed antiesteticamente vuota che dovrà essere riempita con qualche oggetto o da figurini, in caso contrario può sortire un effetto riempitivo posizionare la torretta con tutta la lunghezza della canna in diagonale seguendone la forma.

Per prima cosa è bene osservare il soggetto e deciderne la posizione, una semplice ambientazione piatta può risultare poco interessante ma se la scena si sviluppa in più livelli può risultare più gradevole alla vista.

Per realizzare il terreno occorre:

1)polistirolo come riempitivo, dev'essere incollato e possibilmente reso più solido con l'aiuto di stecchini, è preferibile lo styroform, dei pannelli isolanti per edilizia, ma in mancanza d'altro quello comune va ugualmente bene,

2)Das, non importa il colore e la grana di questa pasta modellabile, poichè che ne sono vari tipi in commercio, infondo serve a  dare maggiore dettaglio e raccordare i volumi che si sono creati col polistirolo, inoltre è ottimo per elementi come muretti a secco o letti di fiumi o qualsiasi altro dettaglio come le impronte di cingoli o ruote, naturalmente prima di stenderlo è necessario spalmare della colla vinilica per una maggior solidità.

Se non è reperibile il das, esistono molte altre marche che producono prodotti simili.

3)sabbie e pietrisco di varie grane, già selezionati in bustine in vendita presso negozi di modellismo a prezzi irrisori, è possibile anche setacciarne personalmente, ma è un lavoro lungo e noioso, oltre che inutile.

Ecco alcuni esempi di sabbie e pietrisco, di varie granulometrie, non è necessario utilizzarne un solo tipo, ma per ottenere un risultato più realistico è bene miscelare un pò tutto, non eccedendo con il materiale più grossolano.

C'è chi (come me) preferisce posizionarlo con un semplice strato di colla vinilica e poi lasciar cadere uniformemente la miscela di sabbie, oppure ch'è chi le mescola insieme a stucco ed acqua (o das molto diluito in acqua) e posizionando il tutto con una spatola, ma il terreno appare molto battuto e a tratti spianato.

Se non la si aggiunge successivamente è bene riempire alcune aree anche con dell'erba sintetica, è utile in questa fase incollare anche dei ciuffi di posidonia che si trovano nei negozi di hobbystica o ancora meglio dei ciuffi di canapa da idraulico, per realizzare piante più alte, in alternativa o per completare si può sfruttare qualcosa che abbiamo spesso in casa, rami secchi di nebbiolina, una pianta che ha dei piccoli fiori bianchi alla fine di ogni ramo che nel complesso appaiono molto fitti, naturalmente tagliati uno ad uno lasciando solo qualche germoglio ed eventualmente incollando foglie di altre piante secche, se lo si vuole. Tutto ciò con lo scopo di creare erbacce e cespugli in gran quantità come si troverebbero naturalmente in un campo.

La fase di colorazione è molto complessa, innanzitutto ripeto che conviene realizzarla ad aerografo, tentare a pennello un simile lavoro non promette risultati soddisfacenti.

Innanzitutto il colore del terreno scurito, preferibilmente un terra d'ombra o simile dato uniformemente su tutta la superficie non coperta da piante, è bene ripetere questa operazione girando la base in tutti e 4 gli angoli evitando così di lasciare aree non colorate.

Successivamente si tende a schiarire con ocra o beige il tono, stavolta lo spruzzo proverrà da una sola direzione, marcato, ripetuto, ma dando l'impressione della direzione del sole, più si schiarisce, più sono leggere le passate.

Un lavoro ancora più realistico si ottiene colorando a pennello le eventuali pietre più voluminose con un grigio chiaro, tipico dei ciottoli calcarei arrotondati dai letti dei fiumi, ad ogni modo è bene studiare la geologia del luogo da riprodurre, ad esempio, rifacendomi alla foto qui a sinistra, l'intera costa dell'adriatico è composta di arenaria, quindi giallo sabbia, di conseguenza i terreni sono chiari e polverosi.

Per colorare l'erba e le piante è necessario uno spruzzo molto preciso, più strati a schiarire seguendo sempre la direzione data al terreno, se si colora una parte di terreno non fa nulla infondo se si sfuma lo stacco non si nota troppo, ma riprendere con un pò di beige l'erba aiuta a fondere i toni  con risultati molto soddisfacenti.

Estate vegetazione giallognola, inverno un tono scuro, anche il terreno cambia, in estate spesso è riarso, polveroso e presenta delle crepe che si possono creare asciugando il das con un phon(evitando poi di colmarle col pietrisco),toni scuri e perchè il terreno spesso è umido e fangoso con  pozzanghere... rende bene con del semplice trasparente acrilico o a smalto dato in più mani se si vuole una superficie d'acqua stagnante.

Esiste anche più di una marca che produce polveri finissime di vetro ottime da impastare con colle viniliche per ottenere un effetto neve veramente eccezionale, in mancanza c'è la farina fissata a spruzzo con del trasparente acrilico opaco dato a debita distanza per evitare di farla volare via, mani abbondanti  perchè la farina possa assorbirle e solidificare.

L'acqua è un elemento che conferisce un tocco di realismo eccezionale al diorama, si può ricreare grazie ad alcune resine trasparenti e autolivellanti da colata create espressamente per questo scopo, sono due componenti liquide da miscelate in proporzione  base e catalizzatoreal 60%, che solidificano in alcune ore, però il risultato finale è troppo piatto e quindi poco attendibile, una colata sulla superficie di acrilico trasparente lasciato asciugare con un phon tiepido produrrà delle leggere increspature ben più accettabili.

Gli edifici sono molto difficili da realizzare, esistono alcuni produttori che commercializzano in plastica o in resina case coloniche, muretti a secco o edifici cittadini, ma un pezzo generico difficilmente si adatterebbe alle nostre necessità, è opportuno crearlo secondo i propri gusti o con relativa documentazione fotografica copiando uno preesistente.

In questo caso ecco l'originale fotografato in un paese in provincia di Campobasso (a sinistra)e un rudere simile creato per un diorama (a destra).

Le tecniche di realizzazione possono essere varie, generalmente si crea uno stampo a forma di parallelepipedo in gesso ceramico che diverrà un muro, quindi attenzione allo spessore, una volta secco lo si può incidere con un punteruolo, realizzando mattoni a vista, lastre, e qualsiasi ornamento.

In questo caso avevo bisogno di forme ben precise e quindi ho optato per sfoglie spesse di das con la forma dei muri, avendo già ricavato i fori per le finestre e i pochi alloggi per le travi rimaste in piedi. Il das però si deforma, si crepa e se spesso tende a far colare l'acqua verso il basso seccando la superficie opposta, è opportuno girare durante l'essiccazione le parti create. Una volta asciutte le 4 mura, il solaio del piano terra, la scalinata e il muro anteriore sono stati lisciati con cartavetrata inumidita per evitare polveri e poi incollati con abbondante cianoacrilica tappando e raccordando con altro das le giunture interne ed esterne.

A questo punto sono stati incisi i mattoni dove intonaco e cemento sono venuti via, all'esterno ed all'interno nelle parti visibili. Colorato il tutto è stata aggiunta la mole di detriti tra scalinata, primo piano e terreno circostante, in ultimo completa l'opera la vegetazione che cresce tra le macerie del casolare abbattuto tempo prima da artiglieria.

3)figurini e miniature, si tratta di soggetti dipinti interamete a pennello, spesso da chi l'aerografo non lo usa a meno che non si lavori su grandissime scale, quindi è bene lavorare con tecniche elementari come lavaggi e dry brush, di cui parleremo più avanti.

Innanzitutto le dimensioni, le tipiche basi da figurini in 54mm hanno in media un'altezza di 4 cm, naturalmente non vi è nessun obbligo di rispettarle alla lettera, però se troppo basse rischiano di non slanciare ma sottovalutare un lavoro che di grandi dimensioni effettivamente non è... al contrario, se troppo alte danno l'impressione di essere quasi delle colonne. Per questa ragione la stragrande maggioranza di produttori di basette opta per quest'altezza.

Allo stesso modo la larghezza e la profondità hanno una loro logica, in genere sono di pianta quadrata, tipica per figurini singoli, raramente rettangolare, buona per soggetti a cavallo, in altri casi circolare.

Si parte da un minimo di 3 cm per arrivare anche a 6-7 cornice od ornamenti esclusi, tutto ciò ha un senso, perchè l'eccessivo sovradimensionamento rischia di soffocare il nostro figurino, è lui il protagonista non ciò che lo circonda, percui minimalista è bello, anche se si vuole utilizzare ambientazioni voluminose come rocche semidistrutte o muri cittadini.

Non è necessario qualcosa di particolarmente voluminoso perchè si attragga l'attenzione, basta anche molto poco, l'importante è che sia verosimile e non contrasti troppo evidenti con la colorazione del figurino divenendo innaturale o sgradevole.

Quindi osservare antiche mura per riprodurne il cromatismo o un terreno ben dipinto con vegetazione sono un buon passo avanti, lo scopo è comunque quello di slanciare ed esaltare il nostro lavoro,  l'obbiettivo è far cadere l'occhio dello spettatore dove noi vogliamo e non sulla base.

 

Nicola Acciaro

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